Cosa prevede la normativa ISPM 15

Gli imballaggi in legno, per essere definiti “idonei” agli scambi commerciali tra i vari Paesi, devono essere conformi alle regole dell’ISPM-15 della FAO in materia di misure fitosanitarie. Questo significa che i legni utilizzati devono essere trattati in modo da non diffondere organismi nocivi, cioè insetti che si nutrono del legname, per evitare possibili contagi con gravi impatti economici ed ambientali sul patrimonio forestale mondiale.

IPPC, ISPM 15 e FitOK

IPPC: International Plant Protection Convention è la Convenzione Internazionale per la Protezione dei Vegetali. Un trattato multilaterale finalizzato all’armonizzazione delle normative che regolano le importazioni che potrebbero avere un impatto negativo sullo stato di salute delle foreste e dei raccolti. L’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) esercita la supervisione del trattato.
ISPM-15: è lo standard dell’IPPC che descrive le misure fitosanitarie volte ad attenuare il rischio di introduzione e/o diffusione di organismi nocivi da quarantena associati al materiale da imballaggio in legno grezzo di conifere e latifoglie, utilizzato nel commercio internazionale. Gli organismi infestanti oggetto di particolare preoccupazione sono il nematode del pino (presente negli Stati Uniti, Canada, Messico e Giappone dove non costituisce una minaccia per via dell’esistenza di predatori naturali) e il cerambicide asiatico dal lungo corno (presente in Cina e in molti altri luoghi che costituisce una minaccia per le foreste degli Stati Uniti).
FITOK: Ogni Stato ha recepito le regole imposte dalla FAO e in Italia si è  adottato il Regolamento FitOK.

Cosa prevede il trattamento fitosanitario ISPM 15

Per garantire l’adeguata protezione fitosanitaria, viene richiesto che i materiali in legno da imballaggio vengano trattati a calore in appositi forni, mediante un processo denominato Trattamento Termico HT, in modo da far raggiungere i 56°C al cuore del legno per almeno 30 minuti. Sugli imballaggi in legno correttamente trattati, viene apposto un marchio identificativo, con indicazione dei riferimenti del produttore e il marchio della spiga IPPC, che viene riconosciuto a livello internazionale e permette agli imballaggi di transitare attraverso le dogane dei porti di destinazione.

La certificazione FitOK è obbligatoria?

Se un’azienda realizza imballaggi in legno sì. È coinvolta infatti nella certificazione FitOK tutta la filiera di fornitura: le aziende che effettuano il trattamento a calore, quelle che utilizzano il materiale trattato e quelle che commercializzano imballi in legno per spedizioni. Tali aziende devono aderire al Consorzio FitOK e rispettarne il Regolamento. Benché il FitOK venga definito come una certificazione volontaria, dato che non è obbligatoria per un’azienda che produce imballaggi, di fatto lo diventa se gli imballi prodotti devono uscire dall’UE. Questo comporta che la maggior parte delle aziende di imballaggio e spedizione deve aderire a tale Regolamento, per poter fornire prodotti idonei alla spedizione all’estero. Sono di fatto esclusi solo gli utenti finali.

Come ottenere la certificazione FitOK

Per poter aderire al Consorzio IIPC, le aziende devono presentare domanda, predisporre la documentazione interna (manuale e/o procedure operative), mettere in atto quanto richiesto e formare il personale. Durante il corso dell’anno l’ente di ispezione effettuerà poi due visite di controllo a sorpresa per verificare la corretta applicazione del regolamento.

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